Agricoltura Biologica

I nostri numeri per lo sviluppo del Bio

38

ettari coltivati biologicamente

06

farina

03

tipi di cerali a coltivazione Bio

Agricoltura Biologica

Il termine “biologico” deriva dal vocabolo greco “bios”, che significa “vita”.

 

La coltivazione biologica ha come obiettivo principale, non il raggiungimento d’elevati livelli di produzione, ma il mantenimento e l’aumento dei livelli di sostanza organica nei suoli.

La pratica dell’agricoltura biologica comporta da parte delle aziende, l’adozione dei parametri principali a cui attenersi:

spighe di grano

1. Scelta di specie resistenti alle caratteristiche del clima locale, con preferenza per le specie autoctone.

2. Rotazione delle colture: è una tecnica agricola basata sul non coltivare la stessa specie di piante sullo stesso terreno consecutivamente per più stagioni al fine di prevenire l’insorgenza di parassiti e malattie legati alle singole specie, ed in più, tramite la rotazione delle colture, i principi nutritivi del terreno non vengono depauperati ma possono di stagione in stagione riformarsi, in quanto le differenti coltivazioni consumano ed apportano sostanze ed elementi differenti di volta in volta.

3. Consociazione: consiste nel coltivare piante diverse affiancate l’una all’altra secondo combinazioni di specie favorevoli ad entrambe.

4. Uso di siepi e alberi per creare passaggi e delimi-tazioni di confine in grado di ospitare predatori dei vari parassiti delle piante (ricci di macchia, uccellini, pipistrelli, rane eccetera) e di fungere da barriera fisica contro l’inquinamento atmosferico.

5. Lotta biologica: introduzione di insetti utili a contrastare i vari parassiti dannosi delle coltivazioni biologiche.

Il metodo di produzione biologico svolge pertanto una duplice funzione: rispondere alla domanda da parte dei consumatori di alimenti e fibre salubri e sicuri; dall’altro, fornire beni pubblici che contribuiscono alla tutela dell’ambiente, al benessere degli animali e allo sviluppo rurale.

Salvaguardia delle biodiversità

La biodiversità è il presupposto affinché processi ecologici di vitale importanza presenti negli ecosistemi agricoli (tra i quali l’impollinazione, la riduzione dell’erosione del suolo e il controllo naturale dei parassiti) funzionino correttamente.

La Commissione europea definisce la biodiversità come la “variabilità della vita e dei suoi processi. Essa include tutte le forme di vita, dalla singola cellula ai complessi organismi e processi ai percorsi ed ai cicli che collegano gli organismi viventi alle popolazioni, agli ecosistemi ed ai paesaggi” (DG AGRI 1999).

La pratica dell’agricoltura biologica permette di sostenere sia l’aumento sia l’abbondanza del numero di specie di insetti utili come gli impollinatori, soprattutto le api, e i predatori, favorendo la salvaguardia della biodiversità e delle varie forme di vita presenti nei campi coltivati.

La terra su cui vengono coltivate colture biologiche offre alle api domestiche più risorse, soprattutto la vegetazione spontanea, che diventa assente laddove si pratica l’agricoltura intensiva e monocolturale. Questo è possibile perchè l’agricoltura biologica utilizza metodi di coltivazione che sfruttano la fertilità del suolo, senza utilizzare concimi, pesticidi e medicinali chimici di sintesi. Ogni volta che un consumatore sceglie un prodotto biologico, sostiene la salute degli insetti e dell’intero sistema.